domenica 19 marzo 2017

Lo sgambetto di Sinisa: Torino - Inter 2-2

Torino - Inter finisce con il risultato di 2-2. Un 'passo falso', come definito dall'allenatore Stefano Pioli, che rende per forza di cose il nostro campionato ancora più difficile. Nella foto (ansa.it) tutta la disperazione e la frustrazione di Ivan Perisic.

Commentare una partita come questa diventa in qualche modo difficile per quella che è la nostra situazione di classifica attuale (in attesa dei risultati di Roma, Napoli, Lazio, Atalanta) e perché il pareggio arriva dopo una vittoria come quella contro gli orobici che in qualche modo ci aveva dato una rinnovata fiducia per quello che riguarda la difficile rincorsa alla qualificazione per la prossima edizione della Champions League.

Questo non significa che non sapessimo tutti (tifosi e squadra) alla vigilia della partita giocata al 'Grande Torino' che contro i granata sarebbe stato diverso e avremmo dovuto aspettarci più di qualche difficoltà (come poi effettivamente è stato).

Sinisa Mihajlovic e i suoi ragazzi non ci avrebbero sicuramente spianato la strada per una facile vittoria come quella che si era rivelata poi a conti fatti la precedente partita contro l'Atalanta.

Le insidie che questa partita nascondeva, al di là del valore dell'avversario, erano evidenti proprio per le richiamate ragioni.

Potevamo infatti pagare l'eccesso di entusiasmo come un possibile calo di tensione dopo aver vinto il primo scontro-diretto.

Ma non è stato così secondo me.

Non penso che la mancata vittoria sia il frutto del verificarsi di queste due situazioni.

Anche se il fatto il ritorno emotivo di questo pareggio sia in qualche maniera negativo (Candreva, che sicuramente è uno che non molla mai, ha parlato di un pareggio che in qualche maniera equivale a una sconfitta) è qualche cosa che chiaramente dobbiamo per forza considerare come risultato delle premesse fatte in apertura di post.

Del resto pareggiare a Torino e contro questo Torino non è per forza di cose un risultato negativo.

Al contrario.

Se consideriamo il fatto che in questa situazione particolare la squadra abbia offerto una prestazione meno brillante rispetto al solito, dobbiamo pure considerare che siamo riusciti a riprendere in mano la gara e pareggiare e che a un certo punto abbiamo anche 'rischiato' di vincere (perché al netto di ogni considerazione, chi ha avuto le occasioni per vincere la partita siamo stati noi).

Una reazione e un atteggiamento che sono stati comunque dimostrazione, secondo me, di un carattere importante.

Ma il pareggio è un risultato negativo, questo è inevitabile: non puoi considerarlo diversamente, quando sei chiamato sempre e comunque a vincere per recuperare punti sugli avversari che, va detto, proprio come noi da quando sulla nostra panchina si è seduto Stefano Pioli, sbagliano praticamente pochissimo (o nulla).

A peggiorare le cose in questo momento anche il fatto che per quello che riguarda questo turno di campionato, solo noi eravamo chiamati a un impegno difficile.

L'Atalanta gioca domani in casa contro il Pescara. La Lazio in trasferta a Cagliari. Il Napoli ad Empoli. La Roma gioca in serata in casa contro il Sassuolo.

Il Milan ha giocato e vinto contro il Genoa con il risultato di uno a zero.

Una previsione pessimistica ma sicuramente non esagerata della situazione, potrebbe vederci domani sera e per le prossime due settimane (causa pausa per gli impegni della Nazionale) occupare comunque la quinta posizione in classifica, ma a pari punti con l'Atalanta a 55 punti e con davanti Roma a 65, Napoli 63, Lazio 59; il Milan dietro a soli due punti di distacco (53).

Apprezzo l'onestà di Stefano Pioli che oltre che parlare di 'passo falso' (perché 'abbiamo un obiettivo esagerato per la nostra posizione e ogni vittoria mancata è un passo falso') ha parlato della necessità di costruire una mentalità vincente riuscendo a avere la meglio anche in gare in cui non sei al 100% e quando dice che non siamo stati brillantissimi dal punto di vista tecnico e che abbiamo commesso alcuni 'errori di scelta'.

Dichiarazioni che considero lucide, come del resto lucide apparivano le scelte fatte dal mister nell'affrontare questa partita e cui, va detto, io personalmente riesco a trovare poche colpe specifiche.

Reduce da due vittorie anche spettacolari contro Cagliari e Atalanta e in cui tutti gli effettivi avevano effettivamente mostrato di attraversare un buon periodo di forma, Pioli ha affrontato il Torino (messo in campo da Mihajlovic con il solito 4-3-3) confermando gli la stessa formazione vista in campo dall'inizio nelle precedenti uscite: Handanovic - D'Ambrosio, Miranda, Medel, Ansaldi - Gagliardini, Kondogbia - Candreva, Banega, Perisic - Icardi.

Le chiavi della partita andavano ricercate alla vigilia, così come poi è stato sul campo, principalmente nell'arginare il loro attacco sugli esterni (missione secondo me compiuta) e nel cercare di ottenere la superiorità in mezzo al campo.

Sul secondo aspetto, come abbiamo visto, non è andata esattamente così.

Merito del Torino e delle scelte di Mihajlovic, che ha sicuramente scelto bene gli uomini da mandare in campo (pure facendo scelte che in partenza avrebbero potuto fare discutere, come ad esempio escludere un titolare fisso come Benassi).

Perché i tre centrocampisti granata, Baselli, Lukic e Acquah, sono stati tutti e tre protagonisti di una prova di grande intensità e dinamismo, mettendo oggettivamente in difficoltà sin dalle prime battute Gagliardini e Kondogbia, poco o nulla aiutati da Banega e con il primo apparso a un certo punto a corto di energie e il secondo (pure autore di un goal, il primo stagionale, e preziosissimo in fase di recupero) che ha anche in conseguenza alle pressioni dell'avversario, sbagliato forse troppo in fase di disimpegno.

Il risultato è stato che in fase di impostazione di gioco abbiamo avuto più di qualche difficoltà, siamo stati macchinosi e in qualche modo prevedibili e davanti allora si sono inevitabilmente ridotti (o annullati) gli spazi.

Per buona parte della partita, se escludiamo praticamente gli ultimi dici minuti quando siamo riusciti ad aprirci uno spazio sulla sinistra, i nostri esterni d'attacco hanno avuto oggettivamente poche occasioni di andare nell'uno contro uno (Perisic) oppure al cross (Candreva).

Questo nonostante a mio parere non sia mancato l'apporto in fase offensiva né di D'Ambrosio (spesso non trovando sbocchi, impreciso) né soprattutto di Ansaldi, che secondo me è stato il migliore dei nostri e ha giocato una buona partita sia in fase difensiva contro due avversari sulla carta difficili come Iturbe e Zappacosta; sia in fase d'attacco, dove del resto è stato autore dell'assist decisivo in occasione del goal del 2-2 di Candreva.

La partita è comunque oggetto per quanto mi riguarda di qualche rimpianto non solo per la situazione nel complesso e guardando alla classifica, ma anche perché ritengo che avremmo potuto vincerla e tornare a Milano con i tre punti.

Intanto siamo stati noi a passare in vantaggio e segnare per primi con il goal già richiamato di Kondogbia.

Una azione personale del francese che dalla destra dell'area di rigore granta di prepotenza si liberava degli avversari e calciava in porta in maniera non irresistibile e realizzava la sua seconda rete in nerazzurro (ancora contro il Torino) con la complicità di Hart.

Un goal che avrebbe di suo potuto cambiare l'inerzia della gara che fino a quel momento era stata abbastanza equilibrata.

Ma il Torino ha continuato a giocare in maniera aggressiva e agguantato subito il vantaggio sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Ljajic con Moretti che 'spizzava' poi la palla a favore di Baselli che era bravo a eludere la marcatura non impeccabile di Perisic e colpiva tutto solo di testa nel mezzo dell'area di rigore battendo un'incolpevole Handanovic.

Portiere sloveno peraltro poco impegnato per tutti i novanta minuti di gioco.

Qualcuno lo ha persino definito 'ingiudicabile', una valutazione che in qualche maniera spiega i rimpianti cui facevo riferimento prima.

Chiuso il primo tempo sul risultato di parità, non siamo entrati tuttavia in campo con il mordente e l'aggressività necessaria per riprendere da subito in mano la gara e abbiamo allora subito lo svantaggio che ha ulteriormente scombinato i piani.

Il goal di Acquah era sicuramente evitabile per come è maturata l'azione e in cui vanno divise probabilmente le responsabilità tra Kondogbia e Gagliardini per aver dato modo al ghanese di portarsi tutto solo a ridosso dell'area di rigore e avere poi lo spazio per calciare dopo il passaggio di Iturbe.

La nostra reazione però a questo punto non si è fatta attendere e secondo me è stata molto positiva, quando c'era ancora tutto il tempo del resto per provare a ribaltare il risultato.

Grande protagonista il subentrato Eder, che si rivela ancora una volta un giocatore 'utile' e capace di dare una scossa a tutta la squadra che poi riusciva a pareggiare grazie a un goal di Candreva su cross di Ansaldi, bravissimo nell'occasione a evitare il suo diretto marcatore e andare al cross.


Nel lungo finale avremmo potuto vincere la gara.

Perisic, finalmente trovati gli spazi e salito in cattedra dopo una partita oggettivamente difficile, ha avuto in effetti diverse occasioni per potere concludere a rete o servire i compagni di squadra, ma adoperando le stesse parole usate da Pioli, non ha sempre fatto la scelta giusta, vanificando così le possibilità di portare a casa i tre punti finali.

Nel commentare la partita a caldo ho definito il croato 'irritante'.

Ma questo mio giudizio più che voler essere una critica al giocatore, nasconde in verità quella che è la mia grande considerazione nei suoi confronti, perché lo considero invero uno dei migliori esterni d'attacco non solo del nostro campionato ma a livello europeo e internazionale.

Una considerazione che comunque rivendico anche dopo questo risultato e quella che si può considerare anche nel suo caso come una prestazione poco brillante o comunque meno brillante rispetto a quelli che sono i suoi standard abituali.

Fatto un breve resoconto della gara, provando invece a ricercare nel caso delle colpe da parte dell'allenatore, si potrebbe imputare a Pioli di avere preferito Banega invece che Joao Mario oppure addirittura Eder (nel caso avrebbe dovuto proporre dal primo minuto un 4-2-3-1 particolarmente sbilanciato in avanti e quanto meno 'inedito').

Va detto nel merito che l'impatto dell'argentino sulla gara all'inizio non era apparso negativo, così come è vero che in quella particolare posizione, il giocatore avrebbe potuto con le sue giocate creare qualche grattacapo alla retroguardia di Mihajlovic.

Ma non è stato così.

Allo stesso modo però, senza entrare nel merito delle scelte relative i singoli (non conosciamo del resto le condizioni fisiche e mentali di Joao Mario, mentre considero positivo l'impatto di Brozovic con la gara quando è stato chiamato in causa), non è detto che se avessimo giocato con la difesa a tre e Candreva e D'Ambrosio larghi (a meno di riproporre Perisic come esterno in questo sistema di gioco come contro la Roma...) avremmo trovato più spazi per attaccare sugli esterni.

Quello che è mancato infatti è stata una certa rapidità nel fare circolare la palla a fronte dell'aggressività dell'avversario e di conseguenza la incapacità di creare la necessaria superiorità numerica per sfondare sulle fasce e mettere i nostri attaccanti nelle condizioni di andare a segno. 

Una cosa che non sarebbe stata 'garantita' dall'utilizzo del 3-5-2.

Ma queste sono mie considerazioni che possono lasciare il tempo che trovano, non avendo in questo senso nessuna controprova.

La Champions, Pioli dixit, adesso è sicuramente (ancora) più lontana.

Oggi più che ieri bisognerebbe sperare in una serie di scivoloni da parte del Napoli e/o della Roma (anche della Lazio...) per poter centrare l'obiettivo.

La richiamata possibile e pessimistica (purtroppo non inverosimile) situazione di classifica ci invita tuttavia se possibile ancora di più a non abbassare la guardia in vista dei prossimi impegni e che dopo la pausa ci vedranno impegnati nelle ultime nove gare contro avversari del calibro di Napoli, Lazio, Fiorentina, Milan.

Non so leggere quale sia lo stato attuale delle cose per quello che riguarda Pioli e la sua possibile permanenza a fine stagione sulla nostra panchina, che oggi è sicuramente più difficile che ieri, ma questa dovrà passare ancora una volta dalla sua capacità di tenere in mano il controllo della situazione dopo quello che come le sconfitte contro Juventus e Roma, è comunque uno 'stop'.

Dovrà farlo a partire dalla prossima partita e andando avanti nelle prossime nove partite di campionato evitando cali di concentrazione e di tensione della squadra che potrebbe nel caso in qualche modo 'rilassarsi' vedendo sfumare il difficile obiettivo finale.

Si preannunciano in ogni caso due settimane molto tese per il nostro mister.

Le voci sul suo futuro in mancanza di calcio giocato e dopo questo risultato si moltiplicheranno in maniera esponenziale.

Turarsi le orecchie e isolarsi da tutto questo rumore sarà oggettivamente difficile. 

Considero del resto pari merito dannose e lesive all'intero ambiente tanto le critiche al mister (non mi riferisco ovviamente a quelle che possono essere considerazioni fatte nel rispetto del suo lavoro e professionalità e dei risultati che ha ottenuto finora), quanto affermazioni insane e provocatorie come quelle di Mario Sconcerti, che ha dichiarato che se l'Inter avesse sin dall'inizio avuto intenzione di confermare il tecnico solo e esclusivamente in caso di qualificazione alla Champions, allora non avrebbe mai dovuto ingaggiare Pioli, ma Mago Merlino.

La verità delle cose è che Pioli (che ha tutto il mio sostegno) ha sottoscritto regolare contratto in ogni caso in scadenza alla fine della stagione.

Sono convinto che lui (che non ha nessuna pretesa di essere un personaggio di fantasia ma consapevole della propria bravura e fidando sul proprio lavoro e la propria professionalità) e la società abbiano sottoscritto questo contratto con la convinzione di potere, per quanto difficile, cercare di centrare l'obiettivo.

Ogni tipo di valutazione verrà fatta dalla società (e dallo stesso allenatore) alla fine della stagione a prescindere dal raggiungimento del terzo posto.

Però ignorare tutte queste 'interferenze' come detto sarà difficile. Forse impossibile.

Stefano Pioli dovrà canalizzare questa 'negatività' che si concentrerà sulla sua persona e su tutto l'ambiente in una ulteriore iniezione di carattere e di forza alla squadra, continuando a fare bene il suo lavoro (come fatto finora) fino alla fine del campionato.

Sono convinto che continuerà a dare il massimo.

In attesa del post di Luciano (che sicuramente analizzerà nel dettaglio le prestazioni individuali dei nostri) poiché abbiamo parlato molto delle valutazioni dei singoli, ecco le mie pagelle sintetiche:

TORINO (4-3-3). Hart 4 - Zappacosta 5, Rossettini 6, Moretti 6.5, Molinaro 6.5 - Acquah 7, Lukic 7, Baselli 6.5 (dal 40' s.t. Maxi Lopez s.v.) - Iturbe 5.5 (dal 25' s.t. Iago Falque 5), Belotti (c) 6.5, Ljajic 5 (dal 20' s.t. Boye 6). All. Sinisa Mihajlovic 7.

INTER (4-2-3-1). Handanovic 6 - D'Ambrosio 6, Medel 6.5 (dal 12' s.t. Murillo 6), Miranda 6.5, Ansaldi 7 - Gagliardini 5.5, Kondogbia 6 (dal 31' s.t. Brozovic 6) - Perisic 6, Banega 5 (dal 15' s.t. Eder 7), Candreva 6 - Icardi (c) 6. All. Stefano Pioli 6.5.

Emiliano D'Aniello

25 commenti:

  1. Arriva qualche notizia buona dai nostri giovani. La berretti ha vinto 6-0 e Manaj è andato di nuovo a segno col Pisa. Non so se de biasi lo abbia anche convocato in nazionale. Vecchi invece molto critico (e auto-critico di conseguenza) sull'andamento della squadra al Viareggio. Mercoledì gli ottavi, auspica una inversione di rotta per un cammino che evidentemente al di là dei risultati, lo deve avere convinto poco. Se qualcuno ha visto la gara contro la spal ci potrà dire qualche cosa nel merito.

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  2. Ho letto il post Luciano. Non mi sorprende ci sia una lotta intestina alla famiglia Agnelli. Questo spiega l'uscita di notizie che per quanto evidentemente fondate, in caso contrario forse non sarebbero emerse. Penso che la posizione di subalternità di Andrea Agnelli nei confronti di John Elkann sia destinata a permanere... Questo come commento anche extra-calcistico. Sulla alleanza con Napoli e Milan invece non saprei cosa dire. Sicuramente sul piano mediatico non abbiamo avuto scontri con nessuna delle due squadre di recente, ma si avvicinano gli scontri diretti e non mi aspetto niente di 'buono' da entrambe diciamo. de Laurentiis è oggettivamente umoral, quello che si potrebbe definire un capopopolo e con il tema nord vs sud che in questo momento qui a napoli è particolarmente sentito e che lui ha in qualche maniera contribuito a lanciare (dopo in tv tra l'altro è atteso il secondo round tra i wrestler Salvini e de magistris). Il Milan è il Milan... Che sogna chiaramente di superarci in classifica e non ha storicamente mezzi tanto diversi da quelli della Juventus (anche esso del resto ha evidentemente qualche questione interna da risolvere con Berlusconi che per vari motivi sembrerebbero mantenere un profilo basso o comunque distaccato).Ma penso che tutte queste cose Zhang le sappia benissimo... In ogni caso mi sembra che sul piano diplomatico la nuova proprietà stia giustamente entrando in contatto con tutte le realtà del nostro calcio. Questo era inevitabile e rientra nella filosofia Suning (hanno comprato l'Inter anche per questo). Una cosa secondo me per forza di cose positiva, vedremo se porterà sviluppi anche sul piano tecnico. Alcune questioni come quelle Bastoni, schick, lo stesso Berardi, ci diranno molto nel merito.

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  3. Auguri a Carletto Mazzone. Con tutti i pro e i contro e tutto quello che si può dire sul personaggio, è indubbio che sia stato una delle ultime figure veramente 'genuine' del nostro calcio. Uomo di campo vero e senza nessuna storia costruita dai giornali del tipo self-made man come quelle che leggiamo dai tempi di Sacchi su ogni nome nuovo che si affaccia alla nostra serie a.

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  4. Sottoscrivo in toto l'ultimo commento di Karlito nel post precedente...un pò di equilibrio dai !
    E,pur consapevoli che il problema esiste,cerchiamo di uscire dal "vortice dell'accerchiamento": siamo in Italia e conosciamo i contorni della situazione di potere,...dobbiamo essere più forti anche di questo e ,con la forza della nuova proprietà , possiamo sperare di riuscirci...vincere così sarà ancora più bello !

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  5. La frase di sconcerti non mi sembra negativa. Anzi è una frase pro Pioli. E forse contiene del vero. Se l'obiettivo unico fosse stato davvero la qualificazione CL, Merlino avrebbe avuto idubbiamente più chance

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    1. Senza dubbio. Però sono certo che quando il club e Pioli abbiano sottoscritto il contratto si siano confrontati sull'obiettivo di centrare il terzo posto e che entrambe le parti lo abbiano 'puntato'. Non fosse stato così probabilmente avrebbero fatto altre scelte secondo me.

      Che poi sia una condizione indispensabile per la sua conferma non lo credo neanche io, ma potrebbe del resto non essere confermato neppure in caso di terzo posto paradossalmente. In tutti i casi non parlerei di mancanza di rispetto reciproco perché comunque l'Inter non sta facendo mancare il sostegno al tecnico (giustamente e meritatamente anche) ma che il contratto sia stato sottoscritto fino al termine del campionato resta comunque un dato di fatto.

      Se l'Inter cambia allenatore a fine anno non potremo neppure parlare di cacciata o esonero.

      Per il resto (penso di essermi già speso in passato a favore, ha fatto un lavoro incredibile e sta facendo un lavoro incredibile... e in via generale sono favorevole a dare continuità al lavoro di un allenatore) ovviamente non considero la nostra dirigenza così grossolana nelle scelte da avergli detto: o terzo posto o via. Quello che volevo dire è che respingo da interista una accusa di questo tipo. Poi è chiaro che parlo per me e da quello che leggo e sento nelle dichiarazioni dei diretti interessati. Ma dubito Zhang abbia una bambola Voodoo con le fattezze di Pioli.

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  6. intanto ieri ho visto la partita degli esordienti 2005.
    Una mezza battuta d'arresto che profetizzava quella successiva di Torino
    Inter Enotria a Interello si è conclusa 0.0
    E' stata una partita difficile per i nostri piccoletti contro una squadra assai più fisicata e ben disposta in campo (non dimentichiamo il lavoro degli istruttori interisti sui rossoblu).
    Bloccato Enoch da una marcatura doppia, nel primo tempo abbiamo sofferto non riuscendo a essere mai pericolosi, anche se non abbiamo lasciato spazio neppure a loro.
    Nel secondo abbiamo preso il controllo della gara, ma ancora poche sono state le azioni insidiose.Altra storia nel terzo tempo, quando in campo ci siamo stati solo noi.
    Ma una traversa, due grandi parate del loro portiere e qualche facile conclusione non sfruttata ci hanno tenuti fermi sullo 0-0.
    Di maggio ha giocato da regista basso e ha fatto bene, ma è mancata la sua presenza davanti; Itraloni non è riuscito a far valere la sua superiorità tecnica e così gli altri uomini avanzati.
    Migliore in campo sicuramente ilc entrale Stante, anima della squadra, giocatore che non ha sbagliato un intervento o un appoggio e che ha organizzato efficacemente la retroguardia, guidando i compagni con grinta e autorità.
    Oggi gli esordienti se non ricordo male sono ancora in campo per un recupero. Speriamo arrivino notizie migliori.
    Ma il valore della squadra e dei singoli non è in discussione.

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  7. Tra poco esco per andare a vedere i 2002 all'Enotria. Dovevo scegliere tra i 2001 a Interello e appunto i giovanissimi, ma vado all'Enotria sperando di divertirmi di più

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  8. Intanto la lazio pareggia a Cagliari. Oggi il quarto posto è l'obiettivo da porsi, cercando di vincerle tutte (che ci garantirebbe il quarto posto) e fare i conti il 28-05.

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    1. La notizia migliore del giorno ovviamente, dato che al momento siamo chiaramente in competizione con loro, Atalanta e Milan per questo risultato. Sarebbe in ogni caso bello se la Roma si fermasse stasera e non vincesse. Non cambierebbe le carte in tavola, ma forse alzerebbe comunque il morale complessivo di tutto l'ambiente.

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  10. 2001 Inter cesena 1-0 Vergani. da notare che il cesena era primo in classifica e che tutto il secondo tempo l'abbiamo giocato in 10
    2002: Inter Cesena 2-0 (Simic Cancello)
    2003 Inter Mantova 4-1 (Gnontò 2 e gli altri non so)

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    1. In attesa di un tuo report sulla gara dei 2002, al di là del pareggio dei 2005, mi sembra che questa settimana siano andati tutti bene... Chiaramente Luciano sono curioso di un tuo parere anche sulle parole di Vecchi per quello che riguarda il nostro andamento al Viareggio fino a questo momento. Mi sono sembrate dichiarazioni molto oneste, nel senso che i risultati non sono stati negativi finora, quindi è evidentemente voluto andare più a fondo nella analisi (inutile dirti che per quanto riguarda il post su Torino - Inter come per altro, quando sei pronto, manda che pubblico).

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  11. Ah, gli altri 2 gol dei 2003 di Fusto e Patrignani.
    Per il post mi mancano solo le pagelle

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  12. 2002: Inter Cesena 2-0 (Simic Cancello)

    L'inter si avvia a una larga vittoria nel girone sconfiggendo in casa il Cesena dopo una partita dai due volti.

    I romagnoli infatti hanno resistito nel primo tempo ai nostri attacchi, creandoci anche qualche difficoltà con il veloce numero 10 Mamona, che agiva sulla destra e spesso riusciva a liberarsi. Diversi cesenati inoltre avevano un struttura atletica importante che facevano valere negli scontri individuali.
    In questa fase è stata determinante la diga costruita dai centrali Pirola e Cortinovis, oltre che dal solido Emerich.

    Non che si siano corsi troppi rischi, tranne un palo esterno e un paio di cross dal fondo intercettati da un Pirola sempre piazzato al posto giusto.

    Anzi, le nostre occasioni sono state più numerose e più nette anche nel primo tempo, fino al bel gol di Simic che girava di precisione al centro dell'are.

    Tuttavia il primo tempo è stato intenso e combattuto e l'esiguo vantaggio con cui si è andati al riposo non lasciava del tutto tranquilli.

    Nella ripresa invece si sono visti solo i nostri che hanno dominato e sfiorato più volte il successo, prima che il subentrato Cancello sfruttasse un'ottima percussione di Cester, raddoppiando e chiudendo di fatto il match.

    Ancora un prova convincente, dunque da parte dei ragazzi di mister Mandelli.

    Formazione e pagelle
    Anane: non ricordo nessuna parata, impensierito solo dal tiro che ha colto il palo esterno

    Guedegbe: insuperabile e grande trascinatore
    Cortinovis: blocca i pur insidiosi attaccanti cesenate
    Pirola: una prova di strordinaria qualità: insuperabile di testa e di piede, pronto a tappare ogni buco e a rilanciare l'azione
    Tinazzi: in difficoltà sulla fascia destra dove opera il guizzante Mamona. Poi gli prende le misure fino a indurre il mister cesenate a sostituirlo


    Boscolo: attivo e dinamico sembra in netta ripresa dopo un periodo di appannamento
    Cester: padrone del centrocampo, tampona e riparte con qualità

    Barazzetta: le solite percussioni efficaci. Questa volta gli manca il gol, ma ci va molto vicino
    Oristanio: si muove bene, è insidioso e fa intravedere qualità che potrebbero essere importanti in caso di sviluppo fisico atletico
    Simic: ha il merito del gol e di un impegno continuo e determinato

    Esposito: non fortunatissimo, oggi in fase conclusiva. Si muove bene comunque e costituisce sempre un pericolo.
    Sono entrati anche Essan, molto positivo nella spinta irrefrenabile Tordini, che ha fatto il suo, come Sottini.
    Pochi minuti per Sangalli e Verzegnis, ingiudicabili

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    1. Se non a questo giro, sento che Pirola sarà presto uno dei 'top player' che ci presenterai nella tua rubrica, Luciano.

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  13. Se avessimo avuto anche solo la metà degli aiuti arbitrali che ha ricevuto la roma quest'anno sarenmo terzi in tranquillità

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    1. Concordo! Espulsione mancata clamorosa di paredes su Berardi (peraltro al momento ex calciatore...) falli non visti..rigori fasulli dati...pare un assetto di palazzo torino-Roma...vergognoso. al terzo posto dei favori ovviamente il Milan. A me pare che l'andazzo è il seguente: aiuti alle varie squadre, con i primi posti preassegnati, nelle varie partite (più ti avvicini al centro di potere vinovese più aiuti ricevi) per pagare poi dazio con gli ovini-in rigoroso silenzio stile Montella o con le pantomime di zio fester di questi ultimi anni (famose finte polemiche). Voi credete che riusciremo a estirpare questa mafia? Non so se Suning riuscirà a contrastare questo marciume da vomito, di sicuro per molti di noi il loro entusiasmo e organizzazione ha rinviato la tentazione fortissima di smettera di appassionarsi.

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  14. Off-topic. Riccardo, non ho visto 'Il prescelto', che dovrebbe essere in pratica il remake del film originale di Hardy. Non l'ho visto non perché io sia prevenuto ma semplicemente perché non ho avuto occasione di farlo. Tra l'altro il ruolo del protagonista a occhio mi sembra tagliato su misura per Nicolas Cage. Lo farò nei prossimi giorni però a questo punto, ti farò sapere. Ovviamente ti suggerisco però di guardare il film originale, che è un pilastro della storia del cinema e del genere horror (la critica lo definisce a ragione 'Il quarto potere del genere horror').

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  15. Sempre off-topic....seguirò il tuo consiglio, sperando di trovarlo

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    1. Ho dato un'occhiata. Dovresti trovarlo facilmente in streaming in versione lingua originale (che è meglio secondo me) con sottotitoli in italiano. Nel caso non riesci: emilianodanie@gmail.com

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  16. Online il post di Luciano su Torino - Inter: http://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/03/ora-serve-una-grande-societa-torino.html

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