mercoledì 28 marzo 2018

Dei tifosotti e dei tifosi smagati

Nella foto: Zhang Jindong. Imprenditore cinese, proprietario del 100% di Suning Holdings Group, del 65% di Suning Real Estate e del 48,1% di Suning Appliance Group e secondo l'autorevole classifica Hurun è l'80esimo uomo più ricco del mondo con 16 mld di dollari. Il 28 giugno del 2016 ha acquistato il 68,55% dell'Inter attraverso Suning Holdings Group, diventando così l'azionista di maggioranza del club calcistico milanese.

Rivendico con orgoglio e fierezza la mia natura di tifosotto.

Nel caso specifico, io non sto né con Sabatini né con la proprietà.

Ognuno ha certamente buone ragioni per arrivare a questa separazione.

Sabatini è un bravissimo dirigente, la società secondo me, noto tifosotto (prima ero un jap quando difendevo MM che adesso tutti i non tifosotti rivalutano in funzione anti Suning e che allora chiamavano "Merdatti") fino ad ora, considerando le difficoltà oggettive, non ha fatto così male.

Dal mio punto di vista Sabatini ha comunque sbagliato a scegliere questo momento.

Certamente avrà avuto le sue buone ragioni, ma dal punto di vista dell’interesse dell’Inter, anche legittimamente, non ne ha tenuto conto.

Può darsi anche che non ne potesse più e che abbia dovuto liberarsi da un peso.

Mi piacerebbe sentire anche l’altra campana, perché noi tifosotti siamo fatti così: ci piace andare cauti nei giudizi, soprattutto quando si tratta di una contrapposizione tra chi è attualmente l’Inter e chi non lo è più.

I sapienti non tifosotti sostengono che Sabatini abbia subito molte umiliazioni per trattative che aveva portato in dirittura di arrivo e che sono state bloccate da Suning.

A me pare che, ammesso che questo sia successo (e lo penso anch’io) ci debba essere una spiegazione.

E io non la conosco.

  • Propendo per non credere che Suning abbia assunto Sabatini a caro prezzo con l’obiettivo di umiliarlo.
  • Propendo anche per credere che Suning  non abbia buttato un sacco di soldi nell’Inter con l’obiettivo di far male e di liberarsi finalmente di una quota importante di denaro.

Credo che ci siano state delle cause, nella discordia, di cui entrambe le parti possono portare qualche responsabilità.

Per esempio, penso (è una pura supposizione) che Sabatini abbia lavorato per portare all’Inter due giocatori del Suning che però Suning non poteva svendere perché il suo mercato di riferimento è quello cinese e per di più non potendo l’Inter per il FFP pagare accollarsi almeno le retribuzioni dei due giocatori, la squadra cinese di Suning avrebbe perso due giocatori di grande valore e avrebbe pure dovuto pagare parte degli stipendi.

Ricordo tra l’altro che Walter non lavorava per l’Inter, ma per Suning, quindi era tenuto a fare gli interessi della sua società.

Anche se è comprensibilissimo che ci tenesse ad affermare il suo valore con l’Inter.

Sugli altri acquisti predisposti e non conclusi bisognerebbe sapere come sono andate le cose.

Le trattative condotte avrebbero sforato i limiti di budget e/o quelli previsti dal FFP e dalle limitazioni del governo cinese?

Se si, la rinuncia di Sunig è comprensibile, se non doverosa. Se no, avrebbe ragione Sabatini se (come dicono i bene informati) lamentasse una insufficiente autonomia.

E’ infatti evidente che nessun direttore al mondo può avere un’autonomia che ecceda i limiti finanziari posti dalla proprietà.

E’ verosimile che Sabatini avesse operato tenendo conto dei vincoli finanziari.

E’ altrettanto verosimile che se i limiti finanziari fossero stati rispettati Suning non avrebbe avuto motivo per opporsi alle operazioni. Se non motivi di forza maggiore, indipendenti cioè dalla volontà della stessa proprietà.

E’ possibile che la vera causa della separazione stia in questo: Suing aveva fatto delle promesse di investimenti, all’atto della stipula dell’accordo, che poi, per motivi non dipendenti dalla sua volontà per il momento non ha potuto confermare integralmente.

Da interista, quello che mi interessa è proprio quel “per il momento”.

Si tratta di una situazione transitoria, oppure Suning non può/non vuole investire di più?

Non resta che aspettare: chi con fiducia, chi con sfiducia.

Io ho cauta fiducia, perché penso che gestire l’Inter comunque costa (per debiti accollatisi dalla proprietà e passivo di gestione) e se Suning non pensasse di poter rovesciare la situazione, sarebbe una congrega di imbecilli, non calcisticamente parlando ma imprenditorialmente parlando.

Se sei convinto che, cambiate le situazioni, non può essere un investimento produttivo (nei due sensi, cioè sul piano finanziario diretto o sul piano indotto del ritorno pubblicitario che però funziona solo se fai una squadra forte e questo richiede altri investimenti…) ti attivi per vendere.

Ho scritto su Twitter che in questo caso la mia opzione (uguale orientamento dubbioso) avviene attenendomi a… Pascal.

Mi spiego.

Pascal, come è noto, dice: su Dio non sappiamo nulla. Ma se esiste, con tutto il corollario di vita eterna, ecc, ne abbiamo un vantaggio. Se non esiste, c’è la rassegnazione desolata a un’esistenza senza senso.

Non avendo elementi di conoscenza, ci conviene puntare sulla soluzione più favorevole.

Ora, è evidente che Suning non è... Dio e le sue promesse non sono così lusinghiere.

Però un ragionamento si può fare.

Oggi il calcio mondiale è nettamente diviso in (almeno) due settori.

Le società che hanno imprenditori con poteri di spesa illimitati (Real, PSG, Chelsea, City, MU…), e le società che sono di fatto società-stato (Bayern-Germania; juve-Italia; Barcellona-Catalogna).

Fuori da questa condizione le altre società sopravvivono: alcune bene, alcune mediocremente, nessuna con la possibilità di arrivare al top.

Fanno parte di questo gruppo (cito a caso) Lione, Marsiglia Valencia, Siviglia, Borussia Dortmund, Porto, Benfica e altre, tra cui alcune dell’Est che conosco meno (Zenit…).

Tra le italiane in questo gruppo ci sono Napoli, Roma e Lazio oltre a noi e al Milan.

In linea di massima queste squadre quando tutto va bene e con un grande lavoro negli anni possono sperare di competere per il primo posto nei campionati nazionali o di fare un buon percorso in CL, dove possono anche battere qualcuna del primo gruppo, ma non possono, tranne miracoli, aspirare a vincere.

In giro c’è una grande voglia di capitalismo italiano per la proprietà dell’Inter.

Ma esiste un capitalismo italiano in grado, come potenza finanziaria e/o politica, di farci entrare a far parte del primo gruppo?

Berlusconi ha rinunciato perché ormai troppo dispendioso anche per lui.

MM secondo gli esperti tuttologi ha ceduto la società alla “pene di segugio” (cit.).

Forse è vero, si poteva far meglio, ma io, che non mi metto a competere con un allenatore, figuriamoci se posso ritenermi in grado di giudicare l’operato finanziario di un capitano di finanza di assoluto successo internazionale.

Dal mio punto di vista è più probabile che quando ha visto che non poteva più competere finanziariamente con chi può comperare un terzino come Bale a 100 e passa milioni, ha dato mandato a organismi qualificati in queste trattative, per avviare la cessione alle condizioni migliori (riservandosi tra l’altro di valutare la qualità morale dei possibili acquirenti nell’interesse dell’Inter. E in questo potrebbe anche aver sbagliato, non lo so...).

Io dubito che se ci fossero stati sceicchi disposti a vendere… l’Arabia Saudita o simile per entrare nell’Inter, lui l’avrebbe venduta a ET.

La mia idea è che oggi, nonostante la nostra storia, non siamo appetibili per il ristretto nucleo di coloro che primeggiano nella finanza mondiale.

Tanto meno lo eravamo prima che ET, con tutti i suoi limiti, avesse avviato un progetto di risanamento.

Se il mio ragionamento fosse giusto (può essere sbagliato ma è un ragionamento non un atto di fede da mulino bianco) in Italia i maggiori capitalisti interessati al calcio sono i Cairo, i Della Valle, i Lotito, i DeLa (che lavorando per anni al suo progetto ha fatto bene). Ma questo è il top possibile.

E non è entusiasmante.

All’estero non sembra esserci la fila di facoltosi sceicchi o malavitosi russi che vogliono comperare l’Inter.

La Cina è un discorso a parte. Bene o male noi in Cina intanto abbiamo pescato il meglio o quasi (industrialmente). Meglio di Suning era ed è difficile, in quel Paese.

Poi il fatto che siano gialli e per di più comunisti può facilitare valutazioni pregiudiziali (anche se io personalmente più che comunisti li definirei un regime monocratico).

Se la politica Cinese prevede ancora una fase di espansione all’estero, come è stato fino a pochissimo tempo fa, Suning può avere interesse a conquistare mercati nuovi sfruttando la fama che deriva dall’ aver portato l’Inter a primeggiare sul piano internazionale. E dunque sarebbe credibile l’ipotesi di  investimenti futuri (speriamo molto prossimi) in questa prospettiva.

Chiaro poi che anche l’espansione del gruppo all’intero del Paese (che ha un mercato sconfinato)  potrebbe giovarsi di eventuali futuri successi dell’Inter.

Dunque se fosse vero che in Italia non sembra in vista nulla di meglio degli operatori citati e nell’èlite mondiale non sembra esserci questa voglia di Inter, a noi converrebbe sperare alla maniera di Pascal nell’ipotesi migliore.

Ma questa ipotesi, a prescindere dai tentativi di ragionamento su quale può essere la loro vera intenzione e strategia (ragionamenti che possono essere totalmente infondati, come tutti quando non vi sono certezze ma solo ricostruzioni possibili) ha qualche fondamento nelle scelte fatte fino ad oggi dal gruppo, alla guida dell’Inter?

Lascio perdere gli aspetti finanziari di risanamento per i quali non ho nessuna competenza, neppure marginale, ma provo a dare una valutazione (contestabilissima) del loro operato, confrontandolo per altro con l’operato iniziale di un mito indiscusso dell’interismo più totale (il mio, modestia a parte): cioè quello di MM.

Premetto che allora non esisteva il FFP, che l’acquisto della società comportò la liquidazione dei debiti e che in quel momento per testimonianza diretta posso dire di un MM strafelice perché la Saras ripeto, in quel momento, a suo dire “era il gruppo con maggior liquidità in Europa”.

Suning è azionista di maggioranza dell’Inter dal Luglio 16’. Quindi da quasi 2 anni.

MM è divenuto proprietario il 12.5.95.

Nel Campionato 96-97:
  1. L’Inter è arrivata settima e in Coppa UEFA è arrivata ai trentaduesimi di finale.
  2. Il direttore era Predeval.
  3. Gli allenatori sono stati tre: Bianchi, Suarez, Hodgson.
  4. I principali arrivi sono stati: Ince, Caio Rambert, Zanetti, R. Carlos, Centofanti, Pedroni, Carbone, Ganz, Pistone.
  5. Le principali cessioni: Berkamp, Jonk, Pandev, Sosa, Del Vecchio.

Nel Campionato 97-98 l’Inter è arrivata terza (senza coppa Uefa):
  1. Il direttore era Mazzola.
  2. Allenatori prima Hodgson, poi Castellini.
  3. I principali acquisti sono stati: Djorkajeff, Angloma, Ferrari, Galante, Mezzano, Tarantino, Tramezzani, Sforza, Winter, Zamorano.
  4. Le principali cessioni: R. Carlos, Festa, Bianchi Shalimov, Manicone, Fontolan, Kallon Di Napoli, Seno, Carbone.
 
Suning è diventata azionista di maggioranza (non proprietaria) in piena estate quindi con obiettive maggiori difficoltà a operare sul mercato.

In due anni scarsi ha tenuto lo stesso ds (affiancato per un periodo da Sabatini).

Ha cambiato quattro allenatori (FDB, Pioli, Vecchi, Spalletti). Il primo, a parere generale non scelto da loro, l’ultimo un allenatore di grande prestigio che ha richiesto un investimento importante

Nel primo anno è arrivata settima, in questa stagione siamo quarti, con una partita da recuperare.

Nel primo anno sono arrivati tra gli altri: Joao Mario, Ansaldi, Banega, Candreva, Barbosa, Caprari, Gagliardini.

Sono partiti: Dodò, JJ, Telles, Laxalt, Ranocchia, Melo, Jovetic.

Nel secondo anno: Cancelo, Dalbert, Ranocchia (Ndr. Ritorno dal prestito), Skriniar, Bastoni, Borja, Vecino, Karamoh, Zaniolo, Colidio, Odgaard, L. Lopez e Rafinha.

Sono partiti tra gli altri: Andreolli, Ansaldi, Murillo, Banega, Biabiany, Kondogbia, Medel, Caprari, Palacio, Barbosa, Nagatomo, Joao Mario.

Bastano questi dati per esprimere una valutazione soddisfacente?

SICURAMENTE NO.

Considerando le difficoltà che sempre si incontrano in queste situazioni (come dimostra l’esempio dell’inarrivabile MM) e quelle specifiche della contingenza (FFP politiche del governo cinese) bastano per sospendere il giudizio per un anno, in attesa di vedere come evolveranno le cose.

Per conto mio si.

Nella consapevolezza naturalmente che si tratta dell’opinione di un bieco tifosotto.

Ndr. Posso aver dimenticato qualche operazione, ma la sostanza non cambierebbe.

Luciano Da Vite

33 commenti:

  1. Luciano, a prescindere dall'Inter, come valuti chi di fronte all'alternativa "pascaliana" opta per la soluzione meno favorevole? Anzi, più che "come valuti...", secondo te perché lo si fa? Gli stessi tifosi molto spesso attaccano ciò che è più vicino l'Inter per accogliere chi all'Inter è o è stato solo una comparsa. Poi in alcuni casi si può anche avere ragione, ma perché saltare immediatamente a conclusioni? Sul campo: non arriveremo quarti. Fuori dal campo: Suning si è stancata. Nel mercato: non arrivano giocatori forti. Se arrivano è perché cediamo i nostri. Che clima è?

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  2. Francamente questi peana per Sabatini li trovo eccessiva. L'Inter c'è stata per 109 anni prima di Sabatini e ci sarà anche in futuro.
    Non sappiamo nemmeno che ruolo avesse Sabatini all'Inter, si sa solo che era il "supervisore" delle squadre di Suning.
    Per questo motivo stracciarsi le vesti per il suo addio mi sembra un tantino esagerato.
    Dopo di lui la Roma, tanto per dire, ha ottenuto più o meno gli stessi risultati con paletti sempre più stretti.

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  3. Dai, fino ad ora abbiamo fatto bene. Contro questa Fiorentina sarebbe stata difficilissima anche con Bettella Lombardoni, Rada, Zaniolo Emmers Colidio Odgaard e Pinamonti

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  4. Ma si, Angelo Sabatini è una perdita importante più che altro a livello di immagine perché certamente dava all'esterno la garanzia di un progetto importante. Poi a capire di cacio e di calciatori sono in molti, in giro,non c'è solo lui

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  5. Io ho visto solo dal 55 esimo. Una sola squadra in campo. L'inter. Buonissima prova

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  6. D'amico ha talento ed estro da grande giocatore. Davvero da tenere d'occhio. Prima volta che lo vedo giocare e mi ha impressionato

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  7. Merola giocatore eccezionale, su D'Amico stesse impressioni di Fabio

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  8. Ragazzi. Togliamoci il cappello davanti a questo mister. Vecchi è un grande: il merito di questo trofeo è suo all’80%x

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  9. Trionfo fantastico, non ci sono parole

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  10. Ho proto da qualche giorno un post di presentazione di Vergani che ho tenuto per questa sera proprio perché sentivo che sarebbe stata una sera eccezionale per l'Inter e per lui.
    Ora esco, poi l'ultima revisione e l'invio.
    Grandi ragazzi

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  11. Grandissimi ragazzi
    Ancora campioni...
    In pratica con le seconde linee.
    Semplicemente fantastici

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  12. Complimenti vivi a una grande squadra e a un grande mister. Concretezza senza fronzoli e giocatori di qualita

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  13. Bravissimi tutti i ragazzi e tanto di cappello a Mister Vecchi. Trofeo idealmente dedicato al Casi...

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  14. X il dopo Spalletta
    Il successore è già in casa...
    Ovviamente fra quattro anni....spero

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  15. Bravi ragazzi. Bravi davvero. E bravo vecchi

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  16. Il CASI ha guidato i suoi ragazzi da lassù . (riposa in pace con l'ennesimo trionfo dei tuoi ragazzi.
    GRANDI- GRAZIE RAGAZZI.
    P.S. I ragazzi tra il primo e il secondo tempo hanno letto il post n.3 delle 16,06 di Luciano- Questo è stato il risultato "ennesimo trionfo". AMALA SEMPRE - FORZA INTER

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  17. Ho ricevuto la mail. Grandissimo Luciano... incredibile tu avessi previsto il post su Vergani proprio in occasione di questa partita e che lui abbia segnato...

    Il post sarà online domani mattina: giusto a questo punto creare un po' di attesa. :)

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  18. peccato che non sia stato pubblicato anche quello su Brignoli, autore oggi di una grandissima prova e di un assist decisivo.
    Me ce l'ho ancora...

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    1. È quello per cui non ti diedero il “via libera”?

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    2. Oggi i due di centrocampo Brignoli e Pompetti direi che sono stati decisivi: giocatori con potenzialità evidenti: tecnica e soprattutto carattere. Dobbiamo attenderli.

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  19. Spero che arrivi anche un commento di Ziemelu...;) senza polemica.

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  20. L'inter ha vinto mostrando, nonostante le assenze, di avere una squadra più lunga della Fiorentina. Dopo una buona partenza dei viola, l'Inter era cresciuta già nell'ultima parte del primo tempo. Molto bene Pompetti, Brignoli e Merola che sembra possedere colpi da futuro fuoriclasse.

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  21. Ho "visto" il Casi sorridere e prendere in giro Astori lassù ma sorridevano tutti e due alla fine.Ma che bravi sti ragazzi e il signor Vecchi ?! Ricordo il papà di Manuel De Luca all'epoca magnificarne le doti...non ho visto un minuto della partita, ero in corriera di ritorno dal lavoro, ma sapevo che non avrebbero mollato ! G R A N D I

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  22. Tutte le opinioni su Vecchi sono lecite.
    Anche le mie.
    Secondo me ha dimostrato di conoscere tutti i moduli possibili, di saper fare la scelta più idonea in funzione della forza e delle caratteristiche dei suoi e della forza e delle caratteristiche degli avversari.
    In stagione ha giocato due partite da sfavorito: a Manchester (dove è arrivato ai rigori) e a Viareggio con la Viola. Dove ha voto in rimonta.
    Ma il problema non è il modulo visto che...anch'io li conosco tutti.
    Il suo merito è la capacità di scegliere il tipo di gioco in funzione dei giocatori che utilizza e del momento della gara.
    Quando ritene di dover contenere e far sfuriare l'avversario, può giocare con una difesa fitta, centrocampo e difesa su linee vicinissime, lanci lunghi (che non sono una bestemmia, eh, ma una soluzione prevista dalle norme del gioco del calcio) per le punte che sceglie con caratteristiche adatte a quel tipo di gioco. Poi sa quando è il momento di alzare il baricentro, di manovrare sullo stretto e sulla rapidità e allora mette i giocatori che sono in grado di fare questo gioco.
    Abbiamo giocato a lungo con due difensori centrali di cui uno era Sala (!) che pagava sulle palle alte ma sapeva far partire l'azione: con due esterni iper offensivi (Zappa e Corrado) con due centrocampisti di qualità (e uno anche di forza)
    con due esterni veloci e bravi tecnicamente e con due punte centrali .
    Un modo spregiudicatissimo e una prestazione tutta basata sulla palla a terra e sugli scambi rapidi.
    E li abbiamo messi sotto di brutto.
    ha fatto entrare un 2001 e gli ha risolto la partita. ha schierato ben 8 giocatori del 2000, cioè sotto età, che costituiranno l'ossatura della prossima primavera (e hanno vinto con questa).
    Poi, per far contento Sacchi, ha schierato solo due stranieri (Nolan e Belkheir) di cui uno neppure di colore e l'altro ...non scurissimo.
    Insomma, ragazzi, diciamolo chiaro, tanto tifosotti siamo: ha stravinto

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  23. Mi chiedo: ma è possibile godere così tanto per un successo della Primavera? Davvero io non ci credo...mi sembra di non essere a posto...mi sembrava di essere nel 2010...BELLISSIMO....

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  24. Sì ma c'era Rizzo che era più scuro di Belkheir (e pure un po' spettinato tra l'altro), e questa cosa Sacchi l'avrà presa malissimo dato che Rizzo è pure italiano.

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  25. Ecco il post su Vergani!

    https://fratellidelmondo.blogspot.it/2018/03/alla-scoperta-dei-nostri-giovani.html

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