venerdì 2 giugno 2017

Le pagelle della stagione nerazzurra 2016/2017

Uno scatto di Ivan Perisic e di Mauro Icardi (foto: Marco Bertorello/AFP/Getty Images) durante la partita contro la Fiorentina dello scorso novembre 2016.

Stilare una lista delle pagelle stagionali dei singoli giocatori è un tipico esercizio di fine campionato, quando arriva, questa volta inevitabile, il momento di fare un bilancio.

Per quanto mi riguarda considero questa pratica di per sé poco utile.

Voglio dire. Avendo seguito partita dopo partita la squadra e contestualizzato nel dettaglio ogni prestazione, non c'è praticamente bisogno di un 'riassunto' finale e che potrebbe essere persino ingannevole.

D'altro canto riconosco l'utilità di questa pratica nel senso più ampio di funzionare come spunto di discussione e materiale su cui confrontarsi.

Considerando un blog e questo in particolare come una comunità aperta, un post di questo tipo può allora sicuramente avere una sua utilità diciamo anche con finalità che possano essere in qualche maniera costruttive.

A parte questo, è chiaro che nel caso specifico dell'Inter 2016/2017 questa pratica assume una valenza particolare.

Perché praticare obiettività e ragionevolezza nei giudizi dei nostri giocatori è qualche cosa che buona parte dei tifosi (giustamente delusi per i risultati della squadra) in questo momento ignora completamente.

È comunque innegabile anche la mia delusione. 

Tanto è vero che se dovessi dare un voto alla nostra stagione nel complesso, questo sarebbe ovviamente insufficiente.

Ma personalmente non ho rabbia ne' astio particolare nei confronti di nessun giocatore. Più o meno bravi, i miei giudizi saranno per quanto parziali (come potrebbe essere altrimenti, sono miei) in ogni caso ragionati e motivati a seconda del caso specifico.

Nel senso che chiaramente, conoscendo le qualità calcistiche ad esempio di un calciatore X qualsiasi, lo giudicherò secondo quelle che sono le sue potenzialità e secondo quanto ha dato in relazione a queste.

Chiaramente sono soggetti a giudizio solo i giocatori della prima squadra e l'allenatore (gli allenatori).

Per quanto riguarda discussioni relativamente la proprietà e le figure dirigenziali abbiamo avuto e avremo modo di discuterne ampiamente in separata sede.

Ho proceduto a una elencazione con relativo giudizio e voto dedicato a ogni giocatore dividendo i componenti della rosa per reparto.

Comincio ovviamente dai portieri.

PORTIERI

1. Samir Handanovic. Stagione nel complesso positiva per il portierone sloveno che oramai si può considerare una vera e propria bandiera della squadra. A Milano dal 2012, ha collezionato oltre duecento presenze in maglia nerazzurra. Stagione dal rendimento costante e senza i picchi avuti ad esempio nel precedente campionato. Resta la sensazione di avere davanti un buon portiere (uno dei migliori, se non il migliore del campionato di Serie A) che però per limiti caratteriali - paga forse una certa 'freddezza' - probabilmente ha mancato oramai definitivamente il decisivo salto di qualità per essere considerato un top. 6.5

30. Juan Pablo Carrizo. Ha giocato un pugno di partite. Tra queste, le ultime due del girone di Europa League (una vittoria e una sconfitta), la gara di Coppa Italia contro il Bologna e l'ultima di campionato contro l'Udinese finita con il risultato di 5-2. Lascia l'Inter dopo anni in cui quando è stato chiamato in causa ha sempre cercato di farsi trovare pronto, ma le prestazioni non sempre sono state all'altezza (già richiamata precedentemente la disastrosa prestazione nella gara con il Wolfsburg in Europa League un paio di stagioni fa). Al netto delle tante critiche spesso anche preventive, si segnala nelle partite giocate quest'anno in nessuna maniera particolare. 6

46. Tommaso Berni. Ultima stagione in nerazzurro (ha il contratto in scadenza) per il portierone ex Lazio e che vanta una esperienza nel nostro settore giovanile. Non ha praticamente mai giocato, né in passato né nel corso di questo campionato. Pertanto è ingiudicabile. sv

97. Andrei Radu. Vent'anni compiuti domenica scorsa, il giovane portiere rumeno ha saltato per infortunio praticamente l'intero campionato. Ora che i problemi fisici sembrerebbero essere alle spalle, è molto probabile che vada via in prestito a giocare. Del resto non disputiamo le coppe e da noi non troverebbe spazio. Vedremo se  giocherà in Serie A o Serie B. sv

DIFENSORI

2. Marco Andreolli. È un altro mio pupillo. Inizia la stagione infortunato. Dopodiché viene praticamente mai preso in considerazione da Pioli e solo alla fine, anche causa le varie assenze, viene schierato in campo rivelandosi un centrale affidabile, forte fisicamente e nei colpi di testa. Un buon marcatore. Ha il contratto in scadenza. Mi piacerebbe restasse ma magari fosse considerato un po' di più dal prossimo allenatore perché se lo merita. 6.5

15. Cristian Ansaldi. Sappiamo come sono andate le cose. Il primo nome nella lista di Mancini era Zabaleta. Data l'impossibilità di prendere l'argentino del City, si è deciso di puntare sul suo connazionale Ansaldi, arrivato dal Genoa per una cifra di circa 10 milioni di euro. È un giocatore che seguo da anni e la cui 'colpa' secondo me è stata quella di approdare troppo tardi nel grande calcio europeo. Stagione caratterizzata da alti e bassi, anche a causa di alcuni stop per infortunio. Entra in condizione da febbraio ma dopo poco la squadra cola letteralmente a picco. Poi si infortuna di nuovo e chiude anzitempo la stagione. Voto insufficiente. 5

16. Andrea Ranocchia. Prima di lasciare l'Inter a gennaio per andare a giocare con l'Hull City (dove ha fatto bene, nonostante la retrocessione dei 'Tigers'), fa in tempo a collezionare qualche presenza tra campionato e Europa League. Bilancio a metà. Cioè, sicuramente negativo (come tutti...) per quanto riguarda l'Europa, bene in campionato, tanto che alla fine ci siamo oggettivamente ritrovati a rimpiangerne la partenza. L'Hull City è retrocesso, non lo riscatterà: il suo futuro è nelle mani del prossimo allenatore. 6

18. Caner Erkin. Arrivato a parametro zero, fa in tempo ad aggregarsi al ritiro dopo l'Europeo disputato con la propria Nazionale per poi lasciare subito l'Inter in prestito e tornare a giocare in patria con il Besiktas, che adesso lo ha riscattato per 850mila euro. sv

20. Trent Sainsbury. Titolare della Nazionale Australiana, arriva a Milano a gennaio in prestito semestrale dalla nostra squadra 'gemella', lo Jiangsu (per regolamento può schierare al massimo un solo giocatore straniero e proveniente da un'altra nazione dalla federazione asiatica e ha in rosa già l'intoccabile centrale sudcoreano Hong Jeung-Ho). Gioca solo gli ultimi venti minuti contro l'Udinese lasciando intravedere interessanti qualità atletiche e una discreta forza nella corsa. Troppo poco per giudicarlo. sv

21. Davide Santon. Stagione calcistica contraddittoria sotto molti aspetti e una situazione difficile da definire. Dato in estate come sicuro partente viene scartato da due-tre pretendenti a causa di problemi di natura fisica, che egli stesso peraltro riconosce di avere. Ciononostante con de Boer parte titolare e fa anche abbastanza bene, prima di letteralmente scomparire dai 'radar' e ricomparire nel finale di stagione in cui sotto la guida di Vecchi si rivela giocatore affidabile e duttile. Resta in qualche modo una specie di 'mistero' che solo Sabatini e Spalletti sapranno risolvere. Ingiudicabile per forza. sv

24. Jeison Murillo. Stagione disastrosa. Intanto non ha praticamente mai giocato con continuità e poi ha giocato reduce da un'estate dove si è cercato di venderlo a tutti i costi e probabilmente queste due cose hanno minato quelle certezze che sembrava poter garantire lo scorso anno. Rendimento nettamente in calo. Mi sembrava e mi sembra tuttavia ancora un giocatore in possesso di un ottimo potenziale, ma il voto alla sua stagione è negativo. Se si vuole ripartire da lui lo si faccia sentire parte di nuovo del mondo-Inter, la sensazione avuta quest'anno è che fosse mentalmente da tutt'altra parte. Momento topico (in senso positivo): il bellissimo goal in rovesciata in Coppa Italia. 5

25. Joao Miranda. Doveva essere il nostro pilastro difensivo e in qualche maniera lo è stato anche quest'anno. Principale punto di riferimento di un reparto che si vuole rinnovato completamente. In questo processo non è esclusa la sua sostituzione. Giocatore molto esperto e intelligente, manca di quella fisicità e cattiveria che sembra essere necessaria ad affrontare determinati avversari. Un limite storico che combinato a alcuni momenti di scarsa concentrazione è stato causa di prestazioni spesso al di sotto della sufficienza. Non sembra al momento l'elemento da cui ripartire e su cui ricostruire la difesa. 5.5

33. Danilo D'Ambrosio. Senza nessuna presunzione, considero il suo campionato una mia 'vittoria personale', perché ho sempre creduto in lui e ho sempre sostenuto meritasse la convocazione in Nazionale, che poi è di fatto arrivata. Partito come outsider Danilo si è guadagnato non solo una maglia da titolare e un posto fisso nella selezione del CT Giampiero Ventura, ma ha anche ottenuto la stima e il riconoscimento dei tifosi, che al netto delle sue qualità tecniche non eccelse, ne riconoscono l'impegno e la grande continuità di rendimento in qualunque ruolo venga impiegato. Fa anche goal ed è stato l'unico dei difensori a farlo. Stagione molto positiva nel caos totale, lo sfido a cercare ancora di migliorarsi. 7

55. Yuto Nagatomo. Uno dei principali bersagli storici dei tifosi. Trova poco spazio in squadra con de Boer e gioca nel complesso poco anche con Pioli. Raccoglie comunque una ventina di presenze in cui non fa mai mancare il suo grande impegno e la sua caratteristica corsa. In fase difensiva paradossalmente per me ha qualcosa in più di Ansaldi. Negli occhi di tutti resta l'errore contro il Napoli ma il rendimento complessivo per quanto non determinante è sicuramente sufficiente. 6

94. Senna Miangue. Frank de Boer, anche a causa dell'indisponibilità di Ansaldi, concede al ragazzo diverse occasioni per mettersi in mostra. Il ragazzone belga desta oggettivamente subito un'ottima impressione, ma ad un certo punto viene accantonato a favore di compagni più esperti e a gennaio si decide per il prestito a Cagliari. In Sardegna però, complici anche alcuni problemi di natura fisica, non trova mai spazio. Peccato. Adesso ritorna alla base. Bisognerà curarne la crescita professionale nel tempo. Sembra avere del buon potenziale. sv

CENTROCAMPISTI

5. Felipe Melo. Ha fatto parte della rosa fino al mese di dicembre, quando poi ha lasciato l'Europa per ritornare a giocare in Brasile. Ingiudicabile. Il fallimento del tentativo fatto da Mancini di farne il leader del nostro centrocampo del resto era già precedentemente fallito e appartiene alla storia del campionato precedente. sv

5. Roberto Gagliardini. Arrivato nel mercato invernale grazie a un vero e proprio blitz per strapparlo alla Juventus, con mia grande sorpresa si integra da subito e dimostra subito di possedere sia qualità che quantità. Cala alla distanza come tutta la squadra ma la sensazione è di avere davanti un giocatore che possa diventare veramente importante per l'Inter e la Nazionale. Ovviamente adesso dovrà lavorare duro per mantenere quanto promette. 6.5

6. Joao Mario. Secondo alcuni il problema sarebbe di natura tattica. Molti critici in tal senso lo vorrebbero vedere partire dalla posizione di esterno. Altri fanno riferimento a limiti caratteriali: poco agonismo e la tendenza troppo facile a lasciarsi andare in azioni solitarie. Non riesco a inquadrarlo ancora con esattezza tatticamente. Sicuramente non è può e non sa giocare in un centrocampo a due. Per me ha tutto per sfondare tuttavia ma al netto di poche prestazioni positive, il suo talento si è visto a sprazzi e il suo atteggiamento in campo è spesso apparso sufficiente. Sicuramente non si può dire che abbia ripagato l'importante investimento fatto in estate per portarlo in nerazzurro. 5

7. Jeoffrey Kondogbia. Un giocatore parzialmente rigenerato da Pioli, che su di lui ha svolto un buon lavoro sul piano psicologico, da gennaio in poi appare in qualche maniera rinato e offre un rendimento seppure al di sotto delle aspettative avute al suo arrivo a Milano, in ogni caso costante. Bene in coppia con Gagliardini, quando questi manca sembra perdere punti di riferimento. Resta una incompiuta. Forte in interdizione, in realtà avrebbe una buona progressione e una buona tecnica di base, ma non ha sempre chiaro che situazioni di gioco adottare. Da migliorare il tocco palla e soprattutto su aspetti tattici come gli inserimenti senza palla. Resta ancora per ora un 'grande' progetto di giocatore. 6

17. Gary Medel. Probabilmente la stagione peggiore da quando veste la maglia nerazzurra. C'è da dire che per me le altre erano state sicuramente positive. Questa qui invece per me è stata poco meno che sufficiente. Questo perché è chiaramente fallito il tentativo di Pioli di proporlo nel ruolo di centrale difensivo. Faccio mea colpa perché anche io avevo pensato potesse rendere bene in quella posizione. Invece molto meglio a centrocampo. Anche se resta un giocatore non esattamente 'posizionale', per me buono in una difesa a tre oppure a centrocampo se si gioca a tre o con il 'rombo' ma non nella posizione di vertice basso. 6-

19. Ever Banega. Il mio giudizio sulla sua stagione potrà sembrare controcorrente rispetto alle opinioni e i giudizi che ho espresso sul giocatore nel corso della stagione. Il punto è che conoscendone le caratteristiche, fondamentalmente da lui non mi aspettavo più di quanto alla fine abbia reso. Tanto talentuoso quanto scostante sul piano dell'applicazione tattica e della concentrazione sia nel corso dell'intera stagione che di una singola partita, ha avuto un rendimento alterno. Spesso tuttavia quando chiamato in causa ha saputo trovare la giocata o l'invenzione decisiva. Allo stesso tempo (non è casuale) ha fatto anche abbastanza panchina. Con una squadra che abbia una certa solidità potrebbe chiaramente rendere molto di più. 6.5

77. Marcelo Brozovic. Uno dei giocatori più discussi. Stagione difficile cominciata con de Boer che lo aveva praticamente escluso dalla rosa. Reintegrato da Pioli viene proposto a centrocampo come prima alternativa a Gagliardini e Kondogbia con rendimento altalenante. Accusato dai tifosi di scarso impegno, a me dà invece la sensazione di non risparmiarsi mai, ma di non saper sempre leggere le situazioni di gioco. Probabilmente va anche 'capito' e inquadrato tatticamente. Proposto da Vecchi sulla trequarti ha fatto benissimo (lo stesso con Mancio l'anno scorso). Stagione negativa ma è invece uno da cui ripartirei. 5

87. Antonio Candreva. Non è un segreto che io lo abbia considerato il giocatore più importante per gli equilibri della squadra e quello più costante come rendimento e l'unico il cui atteggiamento sia sempre stato in qualche maniera 'positivo'. Le ha giocate praticamente tutte, ha realizzato come sempre un buon numero di goal e di assist e dispensato cross in quantità industriale. Anche se è vero che questi sono stati purtroppo in percentuale poco funzionali mancando forti colpitori di testa e gli inserimenti senza palla dei centrocampisti. È altresì indubbio che non sia una vera ala d'attacco ma invece un 'tornante' o comunque un centrocampista esterno. In quella posizione del campo il suo gioco è per forza limitato, monocorde. Dopo la gestione de Boer, Pioli mi è sembrato orientato a proporlo in una posizione più centrale. Con la 'novità' D'Ambrosio ha costituito un'arma in più ma presto tutto è diventato troppo prevedibile. Voto comunque positivo. 7

ATTACCANTI

8. Rodrigo Palacio. Dovessi dare un voto alla sua storia in maglia nerazzurra, questo sarebbe 8. Nessun giocatore ha reso e ci ha reso orgogliosi di essere interisti quanti lui negli anni post-triplete. Ha continuato ad allenarsi come e meglio degli altri fino all'ultimo giorno e fino all'ultimo ci ha dimostrato di essere un giocatore 'sensibile' come pochi e in determinate occasioni anche senza andare a segno (zero reti in campionato) si è reso utile alla causa. Purtroppo oggettivamente è anche sembrato inevitabilmente poco brillante e non più a tempo con i ritmi del nostro calcio. Mancherà. 6+

9. Mauro Icardi. Comincia tra mille polemiche e sulle prime pagine per le vicende relative il rinnovo e poi quelle legate allo scontro con una frangia della tifoseria per un passaggio nella sua autobiografia. Gli episodi e le critiche sembrano rafforzarlo, segna 24 goal solo in campionato, migliorando ancora il suo score. A soli 24 ha già nel mirino i cento goal in Serie A. Sono fatti indiscutibili e che superano ogni critica e anche considerazione di natura tattica. Chiude però con quello che è un certo appiattimento sia nelle prestazioni che sul piano agonistico. Mi piacerebbe giocasse assieme a un altro attaccante, un altro centravanti, ma questo non sembra essere nei nostri piani 7-

10. Stefan Jovetic. Solo cinque presenze. Un vero e proprio oggetto estraneo alla squadra. Non si è mai ambientato a Milano purtroppo e sembra non reggere più i ritmi frenetici del nostro campionato. Da gennaio a Siviglia, dove pare abbia fatto abbastanza bene. L'Inter e gli spagnoli stanno trattando per il possibile riscatto. Peccato sia finita così, ne ho sempre apprezzato il talento. 5

11. Ludovic Jonathan Biabiany. Praticamente relegato ai margini della squadra, colleziona una presenza in campionato: cinque-dieci minuti nel derby di ritorno per i quali sia lui che Pioli si sono beccati una montagna di critiche. Francamente non ho capito né perché sia stato considerato così poco, né perché lui stesso a gennaio non abbia cambiato aria. Forse sperava in qualche modo di conquistare la fiducia di Pioli. sv

23. Eder Citadin Martins. La prima riserva. Dopo i primi sei mesi in nerazzurro assolutamente negativo, probabilmente rinvigorito dal buon Europeo disputato in estate, quest'anno si è riscattato agli occhi dei critici e dei tifosi nerazzurri. Spesso da subentrato ha risolto o contribuito a risolvere le partite e in generale non ha mai fatto mancare il suo impegno, realizzando anche un buon numero di goal. Stagione nonostante tutto positiva. 7

44. Ivan Perisic. Dopo un anno di adattamento, direi che questo campionato ha dimostrato in pieno tutte le sue qualità. Il giocatore non si discute, è uno  dei migliori esterni d'attacco europei e non a caso su di lui c'è il forte interesse di diverse squadre. Sembrava destinato al PSG, poi sembrava fatta con il Manchester United. Spalletti, che sarà il nostro prossimo allenatore vorrebbe tenerlo. Staremo a vedere. Voto molto alto per quanto mi riguarda. 7.5

96. Gabriel Barbosa. La tentazione è di dare un voto negativo anche se si è praticamente visto in campo pochissimo. Questo perché è stato fatto su di lui un investimento importantissimo e che per ora appare ampiamente ingiustificato. Presentato in pompa magna al suo arrivo a Milano, al momento sembrerebbe un flop totale. Qualcuno agita lo 'spettro' di Coutinho, di cui sinceramente non mi sembra possedere i colpi. Non so che fine farà e allo stesso modo con tutta onestà non riesco a giudicarlo in alcun modo. sv

98. Axel Mohamed Bakayoko. Ala destra classe '98 della primavera di Mister Stefano Vecchi, ha giocato dieci minuti in Europa League contro lo Sparta Praga. Troppo poco. Gli auguro di cuore altre occasioni di proporsi in prima squadra con la nostra Inter in futuro. sv

99. Andrea Pinamonti. Diciotto anni appena compiuti e il suo primo contratto da 'grande' firmato con il club che lo ha cresciuto e per il quale fa il tifo. Ha appena preso parte come 'mascotte' al pre-raduno degli Europei Under 21 con la Nazionale di Gigi Di Biagio. Stabilmente aggregato alla prima squadra, ha collezionato un pugno di presenze in cui ha lasciato intravedere il suo grande talento. In lui tutti noi tifosi nerazzurri riponiamo grandissime speranze. Il desiderio è ovviamente quello di vederlo affermarsi in prima squadra come non è successo precedentemente a Balotelli, Destro, Longo, Bonazzoli... È giovanissimo, lasciamolo crescere in pace, poi si vedrà. 6+

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All. Roberto Mancini. Aveva delle sue idee e dei suoi nomi per potenziare la squadra ma a quanto pare la sua visione non sarebbe, secondo le ricostruzioni dei fatti, stata condivisa dalla nuova proprietà. Anche se poi le stesse cronache riportano che alla base della rottura ci fosse un cattivo rapporto con Thohir. Lascia a dieci giorni dall'inizio del campionato. Per tutto l'anno dichiarerà che aveva la ricetta per portare l'Inter in alto. Fosse rimasto non sapremo mai cosa sarebbe successo. Sicuramente senza l'appoggio della proprietà non avrebbe comunque fatto granché. Ieri ha firmato per lo Zenit. In bocca al lupo. Chiaramente ingiudicabile. sv

All. Frank de Boer. Scelto praticamente da Erick Thohir dopo la fine del rapporto con Roberto Mancini, si siede sulla panchina nerazzurra dieci giorni prima dell'inizio del campionato. Paventa la volontà di proporre bel gioco, ispirandosi chiaramente alla scuola olandese e di cui lui è uno dei continuatori. Anche se è vero che la scuola appare in questo momento in crisi (menzionerei Philip Cocu come allenatore interessante). Cresciuto sotto l'ala di van Gaal, dimostra da subito di avere le idee poco chiare e i risultati sono negativi. La manovra del suo gioco è lenta e prevedibile e non sembra funzionare o per mancanza di interpreti adatti o perché non adatta al nostro calcio. Con le dovute giustificazioni del caso, si rivela impreparato alla realtà del calcio italiano e fallisce inevitabilmente. Unico momento di gloria: la vittoria contro la Juventus. Che gli vale mezzo voto in più. 5.5

All. Stefano Pioli. Arriva a novembre al posto di de Boer (e dopo un breve 'interregno' di Stefano Vecchi) in veste di 'traghettatore' e dopo che sono girati vari nomi e si sono succeduti diversi casting per stabilire chi doveva succede all'olandese sulla nostra panchina. Probabilmente lui era la scelta più giusta e per in buon periodo lo dimostra collezionando risultati in serie che ci portano a ridosso della zona Champions. Ma la squadra a un certo punto paga la tensione e lo stress della lunga rincorsa senza mai raggiungere l'obiettivo e crolla in una serie lunghissima di risultati negativi. Il mister dal canto suo non riesce a riprendere in pugno la situazione e viene inevitabilmente esonerato. Tra i suoi errori secondo me essersi fatto condizionare troppo dalle critiche ricevute dopo la sconfitta con la Roma e il pareggio nel derby e essersi negato, a caccia di certezze inconfutabili, la possibilità di cambiare uomini e sistemi di gioco che forse (dico forse) avrebbe allungato la 'vita' alla squadra. Speravamo potesse essere qualcosa di più, ma invece è stato davvero un traghettatore e esaurito il suo compito non è riuscito a dare nulla di più. 6

All. Stefano Vecchi. Chiaramente il giudizio riguarda solo la sua attività con la prima squadra (sarebbe ugualmente molto positivo considerandone l'attività solita con la primavera ovviamente). È un bravo allenatore e un buono psicologo, ma soprattutto la conferma che ci sono in seno alla società delle personalità molto valide e pronte a mettersi al servizio solo dell'Inter. Lo fa due volte. La prima solo per due partite per lasciare la panchina a de Boer. La seconda a fine stagione con una squadra completamente scarica e demotivata e in cui riscopre letteralmente l'esistenza di risorse umane e caratteriali di valore, riuscendo anche a chiudere con due vittorie finali. Grande professionista, sta per rinnovare per altri tre anni e gode di tutta la mia stima e della fiducia del club. Qualcuno lo vorrebbe sulla panchina della prima squadra. Non succederà. Resta il fatto che ci ha regalato un finale quanto meno dignitoso e ricordato che cosa significhi essere interisti e per questo dobbiamo essergli grati. Ora in bocca al lupo per le final eight. 8

Emiliano D'Aniello

41 commenti:

  1. Immagino che alcuni giudizi e voti possano fare discutere, ma senza intenti provocatori, lo scopo del post del resto era ed è esattamente questo.

    Sto procedendo nella trascrizione dell'intervista di Spalletti. Spero di proporla in maniera integrale trascritta sul blog nei prossimi giorni e poi proporremo il post di Luciano come commento.

    @Luciano. Quando vuoi, ti ho girato via mail la vecchia intervista fatta a Merola nell'oramai lontano 2013 editata.

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    1. Le valutazioni individuali sono nel complesso condivisibili. Più bassa quella riferibile alla squadra con inizio e fine disastrosi da zona retrocessione intervellati da un periodo centrale che ci ha fatto sperare in un quarto posto con una media prossima agli 80 punti.

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  2. Fabio, per eccezioni s'intendono esattamente eventi singoli distribuiti qua e là, di eccezioni quindi nel grafico ce ne sono molte e nel lungo periodo sono anche più evidenti. Ciò significa che in generale il possesso palla è auspicabile, ma in casi particolari (quindi in situazioni speciali, più rare) potrebbe invece non esserlo. Per esempio, con una mediana composta da Medel e altri giocatori generosi ma poco precisi o con cali frequenti di concentrazione, potrebbe essere un sucidio.

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  3. karlito: non ho letto il testo sul possesso palla/differenza reti, ma non credo che le cose stiano come voi dite. Io ho guardato i dati sul campionato italiano quando mi serviva e ho visto che erano addirittura più numerose le volte in cui chi aveva maggior possesso palla perdeva.
    ma anche se fosse dai dati non credo si possano trarre conclusioni sicure.
    Di solito chi fa più possesso palla attacca di più e dunque è più forte. Curioso arrivare all'acuta conclusione che di solito...chi è più forte vince.
    Per esempio, in tutte le partite in casa con le piccole avremo verosimilmente fatto più possesso palla perché dovevamo vincere e loro si chiudevano per ripartire. Eppure, pur essendo lo inferiori, spesso siamo riusciti a pareggiare o perdere.
    i dati per essere significativi andrebbero depurati di quanto attiene al diverso livello delle squadre.
    per esempio: quante volte una squadra riconosciuta inferiore riesce a far risultato se lascia il possesso palla e invece quante volte lo fa se attacca e tiene la palla?

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  4. Non condivido solo: il giudizio su Handa "troppo freddo". E' troppo freddo per i tifosi che amano chi bacia la maglia, secondo me. Il voto va bene.
    Andreolli: 6.5 mi sembra troppo per un paio di partite solo discrete.
    Nagatomo 5. Un disastro
    Joao almeno 5.5 considerando l'ambientamento in un calcio oposto rispetto a quello portoghese
    Banega 4.5 due tre tocchi o tiri utili in un'annata e poi una continua latitanza rispetto al lavoro di squadra (4.5 tenendo conto dell'aggravante di possedere doti tecniche fuori dal comune)
    Andrea Pinamonti senza voto

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  5. Per me:
    Nagatomo 4 - basta, va bene l'impegno ma basta - l'errore col Napoli è il meno... vai a rivedere per esempio a quanti metri di distanza sta da Suso sul gol di Romagnoli nel derby. Questo è Nagatomo.
    Kondogbia 5 - da vendere finché si può ricavare qualcosa
    Murillo 4 - disastro

    Sugli altri giudizi sono sostanzialmente d'accordo. Per me mezzo voto in meno a Perisic e mezzo voto in meno ad Icardi (i gol non sono tutto)
    Soprattutto su Brozovic - male quest'anno ma è uno di quelli dai quali ripartire.
    Se diamo un 4,5 a Banega a J Mario quanto diamo? 2 ? Banega quando ha giocato il suo (tanti assist e qualche gol) la ha fatto - a meno che non vi aspettaste di trovare un un Medel 2.0 coi piedi di un Pirlo.

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  6. Mi aspettavo di trovare u giocatore di calcio. Non ha né la grinta di medel nè i piedi, non dico di pirlo, ma neppure di...De Rossi. Sono più numerosi i passaggi facili che ha sbagliato che quelli fatti bene
    Il calcio è bello perché tutte le opinioni sono lecite. per me Joao ha fatto molto meglio di banega e io ripartirei da lui

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  7. Luciano se Ti riferisci a Banega Ti sbagli. Io l'ho seguito per un anno Intero quando giocava nel Siviglia. Ti assicuro che faceva la differenza con la sua classe e la sua visione di gioco. Aveva intorno a se un progetto di squadra definito e con giocatori a lui complementari (Zonzi e Kricoviak). Da noi ha trovato una grande confusione e poca preparazione fisica.

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  8. Quest'anno sciagurato ha svalutato il valore della ns rosa. Su una cosa concordo: ripartirei da Joao e darei via Brozo e anche Banega.

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  9. Luciano: in effetti il tuo punto di vista è il più lineare e logico chi è più forte a ha anche più spesso la palla fra i piedi...

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  10. Darei 6,5 a Kondo che mi sembra migliorare gradualmente di anno in anno, gli ho visto fare delle belle partite condite da interessanti verticalizzazioni. Per me il suo punto debole è ancora una certa incapacità a gestire la sua mole, cosa che lo rende un po' macchinoso. Non so se possa migliorare ancora ma certamente vederei meglio al suo posto un Nainggolan.
    Naga, Ansaldi, Telles ecc... più o meno tutti disatri. Per questo vorrei Dalbert come primo acuqisto che mi sembra (dico SEMBRA) un po' più forte, ma non so quanto. Solo che pensavo lo stesso di Erkin (!!!)

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  11. ...col 7 a eder, possiamo abbassare la saracinesca....pensiamo all'anno prossimo, confidando che i voti (equi) ai giocatori, vengano dati da chi deve operare sul mercato....

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  12. Solo due specifiche. Poi per il resto mi sembra giusto che ognuno abbia le sue opinioni. Anzi il confronto e la diversità come sapete per me sono una ricchezza. Non avrei scritto il post altrimenti.

    Il giudizio su Handanovic, che ho definito 'troppo freddo' non lo ho dato chiaramente nel senso di 'scarsa disponibilità' a lasciarsi andare a dichiarazioni d'amore nei confronti della nostra Inter. Ma perché non mi sembra che nonostante la lunga militanza abbia acquisito quella leadership e ruolo centrale nello spogliatoio che invece secondo me un giocatore fondamentale come il portiere titolare dovrebbe avere.

    Il 7 a Eder è dato chiaramente in relazione al suo ruolo di riserva e non per il contributo in senso assoluto. Se lo dobbiamo giudicare per quello che ha fatto partendo quasi sempre dalla panchina, penso che il suo rendimento sia stato molto positivo.

    Lou, chiaramente non sono un operatore del settore e un professionista, ma ho cercato di dare voti che sono per forza di cose da tifoso ma comunque in qualche maniera dando le mie motivazioni.

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  13. Rileggendomi. Forse darei mezzo voto in meno a Nagatomo e mezzo voto in più ad Ansaldi. Cambia poco o niente chiaramente nella sostanza del giudizio.

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  14. ...ma io rispetto le tue opinioni...solo che non posso condividerle per il mio modo di vedere le cose.... EDER è - dal mio punto di vista - il caso più eclatante....dargli qualcosina in più di ICARDI e solo mezzo voto in meno rispetto a Perisic è molto...molto opinabile. Per dire..io a Miranda avrei dato 4, per il suo rendimento in campo e per il suo peso negativo nello spogliatoio, all'interno di una stagione paradossale che si poteva salvare (almeno relativamente) ...

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    1. Chiaramente Icardi e più forte di Eder e ha fatto meglio di Eder. Ma i voti sono stati anche considerati in questo caso specifico, perché tarati su di una intera stagione, sul rendimento in relazione alle qualità dei singoli e al loro ruolo nella squadra. In questo senso è chiaro che per me Eder è e resta una riserva. Anche cedibile se si prende uno migliore (come spero). Mentre da Icardi, che ha fatto ancora una volta bene, voglio ancora di più perché penso che abbia le qualità per essere un numero uno.

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  15. Eder...da punta centrale in tutta la stagione ha fatto 3 partite, 3 gol 2 assist,da seconda punta 7 partite con 3 gol e 1 assist...
    È a livello realizzativo alla pari di icardi, anzi meglio visto il minor minutaggio in rapporto...
    Il suo in campo lo ha sempre fatto, anche in termini di partecipazione alla manovra e di impegno.
    È giusto dare un voto positivo al brasiliano.

    Poi per me i voti sono eccessivamente alti...
    In una stagione da 8 (OTTAVO) posto, la votazione media dei titolari DEVE essere ampiamente negativa.

    Perché per dire che icardi fa 25 gol e candreva si impegna... si cade nella banalità e nella non analisi del perché siamo arrivati Ottavi e usciti in coppa italia e in europa league in modo poco decoroso.

    Se stiamo ai voti...allora confermiamo la squadra e prepariamoci ad un nuovo 8o posto.
    A mio parere sono pochi i giocatori da salvare in questa stagione, massimo 2 o 3 tra i titolari.

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    1. Non escludo di essere stato forse molto generoso nei voti. Chiaramente allo stesso tempo conosci il mio pensiero sul fatto che questa squadra vada rifondata dalle fondamenta. Ciononostante non ritenevo opportuno essere troppo catastrofico e 'cattivo' nel dare i voti ai singoli. Forse come del resto lascio intendere nella premessa (quando dico che in generale i 'pagelloni' lasciano il tempo che trovano) contano più i giudizi del resto, che danno probabilmente una idea complessiva della mia idea sui singoli giocatori.

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  16. luciano:

    mi sa che sei abbastanza estremistico per un moderato. mi riferisco al tuo giudizio su banega. un abbraccio.

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    1. So benissimo in quali situazioni sono moderato e in quali estremista. Con i giocatori bellini che non rendono per nulla sono molto più drastico che con gli scarsi che lavorano come pazzi per la squadra

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    2. Icardi tra quali lo metti :-) ?

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    3. Icardi è un grande attaccante che condiziona il gioco della squadra. Se fa 24 gol e 10 assist, si può anche cambiare, ma deve essere sicuramente in meglio. E ce ne sono pochi che garantiscono, ogni anno, quegli intefventi decisivi nel campionato italiano. Anche se bisogna dire che diversi suoi gol non sono stati determinanti. Comunque lui è tutto tranne che bellino (tecnicamente, intendo, altrimenti Chris si arrabbia)

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  17. Allora. Vi confermo che domattina sarà online la trascrizione completa della intervista a Luciano Spalletti a 'La partita perfetta'. È già pronta. La pubblico domani per non interrompere la discussione sui giudizi sui singoli che stiamo facendo in questo momento.

    Seconda cosa: Luciano a te l'ho già inviata in 'anteprima' via e-mail nel caso ti andasse poi successivamente di scriverci un post dedicato.

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  18. per me gli unici veramente positivi sono icardi, handanovic, gagliardini e al limite perisic.

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  19. Giudicare le individualità in un gioco di squadra è per me un passatempo. Del resto ricordo quello che dicevano di Michael Jordan fino ad un certo punto della carriera: un fuoriclasse, non un vincente. Con la differenza che l'Inter, attualmente. non ha un giocatore di quel livello. Anche con Ronaldo, il nostro Jordan, non si vinceva per una serie di motivi che tutti sanno.

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  20. Volevo poi aggiungere: nella nostra storia molte volte ci sono stati degli errori, ma a volte ci hanno anche boicottato in maniera pesante. La storia degli acquisti di Eusebio, Beckenbauer, Platini e di Falcao sono alcuni esempi clamorosi.

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  21. Il post sull'intervista a spalletti è in fase avanzata

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  22. Ho seguito volentieri il consiglio di mondofutbol è ho ascoltato la. Ultimo discorso di bielsa.
    Che dire, l.etica e l.estetica applicate alla gestione di un gruppo di atleti professionisti. Idee stupende.

    Resto convinto che la rivoluzione culturale che modificherà il nostro sistema economico politico non potrà che provenire dal sud America.

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    1. Bielsa, non mi stancherò mai di dirlo, è di un'intelligenza superiore. Poi non so, magari come allenatore è pessimo, ma questo è completamente un altro discorso.

      Ti linko anche un altro video, di una conferenza che ha fatto in Brasile di un mesetto fa e che riguarda maggiormente la gestione tecnica e tattica. Faccio un appello e chiedo aiuto, per chi conoscesse lo spagnolo, vorrei approfondire il contenuto, visto che non ho praticamente capito nulla.

      Scusate se approfitto dello spazio, il video è il seguente:
      https://www.youtube.com/watch?v=cQDzV3s9mOc

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    2. Già visto il video brasiliano (ne avevamo accennato in un posto precedente).
      Impressionante la differenza di acutezza rispetto a Capello. Mentre la italiano si ferma ad una analisi di primo livello (serve disciplina per gestire un gruppo), Biella raggiunge due livelli di analisi: cosa significa "disvipliba" e quale è il riverbero a lungo periodo sul gruppo.

      Mi piace in particolare quello che dice sugli stili di conduzione: diversi stili portano comunque a risultati sportivi analoghi. La cosa importante è che l.allenatore utilizzi uno stile realmente consono a sé stesso. Un mistero che scimmiotta un altro allenatore, viene subito scoperto dai giocatori e perde credibilità.

      Coerenza. La parola magica.
      Non siamo abituati ad applicarla.

      Io per primo, purtroppo.

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    3. Già visto il video brasiliano (ne avevamo accennato in un posto precedente).
      Impressionante la differenza di acutezza rispetto a Capello. Mentre la italiano si ferma ad una analisi di primo livello (serve disciplina per gestire un gruppo), Biella raggiunge due livelli di analisi: cosa significa "disvipliba" e quale è il riverbero a lungo periodo sul gruppo.

      Mi piace in particolare quello che dice sugli stili di conduzione: diversi stili portano comunque a risultati sportivi analoghi. La cosa importante è che l.allenatore utilizzi uno stile realmente consono a sé stesso. Un mistero che scimmiotta un altro allenatore, viene subito scoperto dai giocatori e perde credibilità.

      Coerenza. La parola magica.
      Non siamo abituati ad applicarla.

      Io per primo, purtroppo.

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  23. Ringrazio Emiliano per il post che considero degno di spunti di riflessione. A campionati terminati sarebbe interessante farne uno anche delle principali squadre delle giovanili.

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  24. Due news per il settore giovanile. Sembra pronto il rinnovo di Merola fino al 2020. Poi si parla dell'inserimento di Gravillon e Bakayoko nella trattativa per l'esterno del Nizza. Al di là del valore del giocatore, che non conosco, mi spiacerebbe la cessione dei due ragazzi. Gravillon mi sembra di capire che abbia del potenziale.

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    1. Entrambi con tanto potenziale soprattutto fisico.
      Gavrillon da quel punto di vista è quasi pronto per il professionismo, molto meno per le qualità tecniche e di attenzione difensiva (molto Murillano).
      Baka ultimamente è stato sempre bersagliato da infortuni, non gravi ma fastidiosi e le sue prestazioni si sono un po' involute. Ha grande atletismo anch egli.

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  25. Emiliano, ci sono problemi a pubblicare un post molto più lungo del solito? parlo di quello sull'intervista di Spalletti.

    Concordo con il giudizio di Fabio. gravillon per me è già non quasi, ma pronto per il professionismo, magari a livello di serie B. Come tipologia di giocatore mi ricorda un po' Murillo, ancora più atletico, forse.
    baka è un'incognita. ha doti di velocità enormi, è in grado di saltare sulla corsa qualsiasi avversario e ultimamente è migliorato nelle giocate. Ma è un giocatore incostante, può decidere la partita o farsi vedere poco.
    ' venuto tardi all'Inter, da un calcio di dilettanti. Io se fosse possibile lo darei in qualche modo con l'elastico. serviranno 2-3 anni almeno per capire se e dove potrà arrivare

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    1. No Luciano. Non ci sono problemi. Possiamo pubblicarlo in una sola volta (o eventualmente in due parti). Come pensi che sia più adatto per la lettura. Fammi sapere intanto se pubblico intanto il testo dell'intervista adesso per introdurla o se aspetto direttamente il tuo post.

      Grazie per le info su Gravillon.

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    2. Considera che ovviamente il post con l'intervista è pronto. Posso pure lanciarlo e pubblicare il tuo stesso in giornata se riesci a inviarlo.

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  26. Spero di riuscire a madartelo oggi (in mattinata dovrei vedere i pulcini a a Giussano. Nel pomeriggio o i 2002 a Ponte Lambro o i 2003 a Lodi, contro l'Andrlecht.
    Tieni presente che il mio post supera le 20 pagine e naturalmente riproduce integralmente gli stralci più interessanti dell'intervista

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    1. Ora pubblico l'intervista allora. Così chi non l'ha sentita si fa una sua idea e appena tu sei pronto lavoro alla pubblicazione del tuo post. Poi dopo speriamo che lo annunciamo finalmente. :)

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  27. Seguirà prossimamente la pubblicazione del post di Luciano relativamente la stessa intervista, che ho voluto comunque pubblicare in modo tale che tutti possano leggerla: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/06/lintervista-di-luciano-spalletti-la.html

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